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Alessandra Pigliaru, Diotima e la suonatrice di flauto, Ida Travi, Il mio nome è Inna, L'aspetto orale della poesia, Moretti&Vitali, oralità e scritture, Tà poesia dello spiraglio e della neve
Ida Travi, Il mio nome è Inna. Scene dal casolare rosso, Moretti&Vitali, settembre 2012
nota di Alessandra Pigliaru
collana: Forme dell’Immaginario poesia
pagine:192
Euro: 15,00
IL MIO NOME E’ INNA: la poetica di Ida Travi segna una specie di rinascita, nella contemporaneità, di una forma di poesia con personaggi. Zet, Nikka, Sasa e la stessa Inna vivono in un casolare rosso, tra porte che sbattono e campi innevati, parlano una lingua ridotta all’osso…Sono esseri umani qui chiamati Tolki, i parlanti. Sacri e miserabili, misteriosi e semplici. Dietro di loro si intravede la terra di Zard…ma cos’è questa terra di Zard?…
UNA PICCOLA MITOLOGIA CONTEMPORANEA. “Il libro è formato da poesie brevi, frammenti…Ci sono personaggi, figure, come nelle raccolte precedenti… Sì, negli anni, attraverso queste figure, mi sono costruita una personale mitologia contemporanea… Sono pagine scritte… ma poi, nella lettura ad alta voce, monto questi frammenti in un certo ordine, come se li stessi ogni volta sistemando per un nuovo sogno. Si tratta di poesia in movimento, destinata tanto alla pagina quanto alla dimensione orale.” (dalla presentazionedi Ida Travi)
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